Le rubriche

 

POESIE IN CUCINA

Ricette in metrica e rima

tratto da L'Alfiere, rivista letteraria della "Accademia V.Alfieri" di Firenze

 

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COLAZIONE PRANZO E CENA
con farina di castagne

Premessa

Di castagne la farina, detta dolce oppur di neccio,
va passata nel setaccio perché sia soffice e fina.

COLAZIONE: Farinata (o Manafregoli)

Spargete a pioggia nell'acqua bollente
cento grammi per piatto di farina,
poi cuocete sul fuoco lentamente
mestando in casseruola la cremina.
Quando l'impasto è ben denso e cremoso
la farinata servite, guarnita
con latte o panna o ricotta: squisita!

PRANZO: Polenta di neccio

Versate in una pentola capiente
un litro d'acqua a bollire in cucina.
Quando bolle, nel grande recipiente
buttate mezzo chilo di farina.
Rimestate con forza ed attenzione
verso sinistra da destra ruotando
con un bastone anche detto “mestone”;
per mezz'ora cuocete mescolando.
A questo punto è cotta la polenta.
Toglietela dal fuoco e ben bollente
rovesciate su un piatto lentamente
riunendo al centro l'impasto fumante.
Con un filo si taglia a strati grossi,
si mangia con ricotta oppure senza,
ma saporita sarà più con gli ossi
di maiale bolliti o con la salsa.

CENA: Necci con la ricotta

Impastate con l'acqua la farina,
con l'aggiunta di un pizzico di sale,
e fate una pastella fina fina.
I necci vanno cotti tra due testi,
dischi di ferro dal manico lungo,
che unti bene sul fuoco sono posti.
Accoppiati si lasciano scaldare
a fiamma moderata d'ambo i lati
per impedire al neccio di attaccare.
Quando saranno caldi voi li aprite
mettendo in mezzo un cucchiaio d'impasto
poi di nuovo sul fuoco li riunite.
Pochi minuti sono sufficienti
per cuocere da tutt'e due le parti,
e il neccio è pronto per farvi contenti.
Staccatelo dai testi e arrotolatelo:
ripieno di ricotta poi mangiatelo.

Finale

Se qualcuno ha fame ancora, proporrei calde ballotte
o arrostite caldarroste, buone pure a mezzanotte.

Leonora Fabbri

 

LA GALLETTA DEL MARINAIO

Di Levante o di Ponente
ha una forma divertente
si prepara facilmente
mi dispiace per l'assente.

Mischi insieme acqua e aceto
ve l'intingi fronte e retro
ma in un modo un po' discreto.

Poi disposta sopra un piatto
la guarnisci ed ecco fatto.

A fettine i pomodori
la tropea che la insapori
acciughine sotto sale
qualche cappero non male.

Di riviera un'olivetta
poco olio e senza fretta
vi gustate la galletta.

Gabriella Cavelli

 

SONETTO SPECULARE DELLA PIZZA

Acqua, farina e lievito il mio cuore
agevolmente rendono prezioso,
sul mio corpo snellito e modellato
conto i petali d'una margherita.

Di fantasia regina la mia vita,
capricciosa i sapori ha carezzato,
d'ogni stagione il frutto più goloso
ho steso sul mio letto con ardore.

Al Bianco, Rosso e Verde di colore
ho dato un nome degno e dignitoso,
di “Peppolo” la veste ho ricamato.

Anche un buon vino fresco e profumato
ho scelto per mio sposo generoso,
che m'accompagna sempre con amore.

Anna Maria Baroncelli