IL CASTAGNACCIO 
             Prendete di castagne la farina 
  non più vecchia dell'anno precedente, 
  con acqua mescolate lentamente 
  finché l'impasto sia una crema fina. 
             Aggiungete pinoli e sultanina, 
  un pizzico di sale inconsistente, 
  del rosmarino, piccolo ingrediente, 
  buccia d'arancia appena una fettina. 
             In una teglia prima ben oliata 
  versate questo impasto così fatto, 
  mettete in forno a gradi centottanta. 
             Va cotto almeno minuti cinquanta. 
  Perché cuocia uniforme e ben compatto 
  ogni tanto va data qualche occhiata. 
             Per ultima portata 
  agli amici servite il castagnaccio , 
  che in Toscana è chiamato anche migliaccio . 
            Leonora Fabbri 
              
             TORTA DI MELE 
             Se la torta di mele tu vuoi fare, 
             a sceglier mele gialle e un po' rosate 
             di buon ora al mercato devi andare, 
             poi corri presto a casa a preparare. 
             Taglia due mele a spicchi assai sottili, 
             dopo averle lavate e ben sbucciate, 
             con un poco di zucchero e liquore 
             lascia in tegame a prendere sapore. 
             Di zucchero sian colmi otto cucchiai 
             e buccia di limone grattugiata, 
             mezzo bicchiere d'olio sopraffino 
             sbatti poi con quattro uova col frullino. 
             E quando il tutto ben amalgamato 
è diventato soffice e cremoso, 
             aggiungi una misura di farina, 
             ma non dimenticare la bustina 
             per farla lievitare, se non vuoi 
             (sarebbe per la cuoca gran vergogna!) 
             al posto della torta una frittata. 
             Ricordati: la teglia va imburrata! 
             Nella cucina accendi prima il forno. 
             Versa con garbo la pasta nel tondo, 
             poi copri con le mele, fetta a fetta, 
             in spirale concentrica perfetta. 
             Or la torta può essere infornata 
  a gradi centottanta e non di più. 
             Trentacinque minuti deve stare 
             ed eccola già pronta da levare! 
             Otto persone, al solito, contenta, 
  se siamo in meno più ne puoi gustare; 
  se siam di più di certo non è male 
             ricominciar da capo e farla uguale! 
            Linetta Casini 
              
             I SOMMOMMOLI DELL' ARMIDA 
             Metti un litro di buon latte 
  e di zucchero due etti 
  a bollire in compagnia 
  di un'idea solo di sale. 
  Sei manciate del tuo riso 
  deve bene cucinare 
  e assorbire tutto quanto. 
  Lascia un poco riposare, 
  ed aggiungi quattro uova 
  e due pugni di farina, 
  dopo lievito in bustina. 
  Di un'arancia la sua scorza 
  va grattata quasi tutta, 
  di Vin Santo un bicchierino. 
  Col cucchiaio a rimestare 
  e poi palle devi fare 
  grosse quanto il pugno tuo 
  per tuffarle un po' per volta 
  dove l'olio è già bollente. 
  Quando sono colorite 
  sulla carta van posate 
  e coperte dalla neve 
  dello zucchero avanzato. 
  Son “sommommoli”, son pugni, 
  ma son buoni da gustare 
  come morbide carezze! 
             Anna Cottini