Le rubriche

 

1 OTTOBRE 2005 - CONVEGNO DI GENOVA

Il SONETTO dal Dolce Stil Novo al Dolce Stile Eterno

8 secoli di successo in tutto il mondo della più italiana delle forme poetiche

di Elena Zucchini

tratto da L'Alfiere, rivista letteraria della "Accademia V.Alfieri" di Firenze

 

LEONORA FABBRI , esperta di letteratura inglese, ci ha proposto un sonetto elisabettiano ed un sonetto caudato:

Un quarto d'ora di felicità!

Così esordisti quella prima volta
ed io risposi "solo un quarto d'ora?"
Ma non pensavo d'essere travolta
da un vento ben più forte della bora.

Era di giugno a fine primavera,
l'estate già irradiava il suo calore;
ricordo molto bene quella sera:
giaggioli e rose erano tutti in fiore.

Quell'indimenticabile emozione,
che non credevo più di riprovare
d'esser desiderata con passione,
mi fa vibrare e sembra un'illusione.

Non è mai troppo tardi per l'amore
anche se è la stagione delle more.

L'autunno della vita

L'autunno, tempo un po' crepuscolare,
è ricco di colori forti e ardenti;
dell'uomo è quell'età particolare
quando più dolci sono i sentimenti.

Il bisogno d'amare e conversare
si fa più intenso e siamo intraprendenti:
ci sono ancora dolci da gustare
e d'afferrare gli attimi fuggenti.

La nostra attività è diminuita
ma tanta forza ancora possediamo
per fare insieme qualche bella gita.

Talvolta c'è qualcuno che c'invita
purché noi pure gli altri intratteniamo
offrendo i tardi frutti della vita.

La forma è un po' appassita,
ma com'è fresca e buona la sostanza
se l'esperienza è unita all'eleganza.

E con grande costanza
possiamo esercitar la fantasia
per vivere di musica e poesia.

 

e CARLO CANTAGALLI , autore di tanti bei sonetti, ne ha letto uno classico:

Nel cassetto

Che cosa ne avrai fatto del mio amore
dopo averlo riposto in un cassetto
quasi fosse un oggetto di valore
da serbare col massimo rispetto.

Avrai già cancellato il batticuore
imprigionato a forza nel tuo petto
che riascolto nel battito incolore
di un vaniloquio scritto per dispetto.

Stringo nel pugno un soffio di tepore
che conservo soltanto con l'effetto
di sentirmi quel grande seduttore

che adesso giace inerte nel suo letto
e sogna la nudezza di quell'ore
nella ridda incalzante di un balletto.

 

In ultimo il sonetto caudato di ELENA ZUCCHINI :

Oltre

Di più, di più, abbracciami più forte,
incolla la tua pelle sulla mia,
strappami il fiato, trova quella via,
che accende vita, eppure sembra morte.

Più su, più su, sino alle eteree porte
del paradiso, ove la fantasia
folleggia ignuda, stilla la poesia,
cola il piacere nelle menti assorte.

Ormai fra noi non c'è barriera alcuna,
confusi che non so più percepire
dove finisci tu e comincio io.

I brividi imperlati dalla luna,
questo deliquio che non sa finire
ci spingono oltre il limite all'oblio…

Aleggia netta l'eco dei miei “si”…
Non scioglierti, rimani ancora qui!

 

E così la storia è finita…anzi non è finita… chissà che fra qualche secolo qualcuno la racconti nuovamente, magari inserendo fra i continuatori della splendida favola del sonetto anche i Poeti dell'Accademia Vittorio Alfieri.

Un ringraziamento va infine alla nostra socia MARIA SALAMONE, di origini siciliane, ma residente a Cannes, che ha voluto essere con noi per leggere i testi in lingua francese e agli amici che gentilmente ci hanno prestato il loro aiuto, la Signora DULCE CORREIA PANIZZON per le letture in lingua portoghese e il Signor LUIGI BERIO che ha letto in tedesco.

 

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II parte

III parte

IV parte

V parte

VI parte

VII parte

VIII parte

IX parte

X parte

XI parte