Poesie premiate

I testi

CONCORSO CONTROCORRENTE 1a EDIZIONE

 

Sezione Editi Accademia Alfieri

 

1a classificata

POESIA

Così nuda m’appari bell’amante
su pelago celeste e luminoso,
rimembranza silente ed esitante
d’un tempo immacolato o tormentoso.

Quando il cielo sembrava nuvoloso,
c’era sempre una penna da cercare,
nel tentativo ingenuo e doloroso
di provare di nuovo a continuare.

E non stancarsi mai nel contemplare
l’alba che rifiorisce ogni mattina
come rosa vermiglia da baciare
credendola davvero senza spina.

La voce di un poeta, mai supina,
ricerca nei suoi versi un po’ d’amore,
sognando una presenza non vicina
cresciuta all’improvviso dentro al cuore.

Delle foglie non guardo più il colore
per non vederle un giorno già ingiallite,
ma le ricordo verdi di splendore
nelle calde stagioni non svanite:

le emozioni non sono mai finite,
rinascono ogni volta come prima,
partendo da stazioni indefinite
approdano costanti ad una rima.

Gialli fiori di campo stanno in cima
a una collina fresca ed invitante,
ma nessuno li degna della stima
che merita qualcosa d’importante.

Alessandro Perugini - Firenze

 

 

Sezione Editori Vari

 

1a classificata

ATTESA SUL LAGO

Ho amato la ginestra,
sole nascente sull’umido del lago,
e quel cavallo brado
che lento pascolava sulla cresta
vicino al casolare.

Ho vagato tra i rami del salice,
ciglia dell’occhio d’acqua della terra,
a scoprir la ruga di un rivo,
lacrima in fuga dalla struggente pace
che in un perfetto calice è racchiusa.

E ho visto la quercia secolare
protendere le braccia
- le sole che conoscono il passaggio
sullo specchio incantato -
a trattenere il raggio
che, ultimo, abbandona la partita
di un sopraffatto giorno…

… Fonde il silenzio i volti delle sponde,
il buio è pietra calata sul respiro delle foglie,
e toglie ogni profilo al tuo orizzonte.

Ma l’attesa, ascolta bene, trova voce
nell’accorata e quieta cantilena
di quello storno che racconta al noce
la rinnovata pena di quell’ora…
quando una triste sorte ruba l’ombra
alla bellezza… e poi la sparge intorno!

Maria Carmela Mugnano - Roma

* * *

2a classificata

RITRATTO

Gran parte del mio viso sono gli occhi
che parlano la lingua del sorriso
di fronte ai chiaroscuri di ogni viso,
anche se tristi e persi in scarabocchi.

Nei fiocchi trattenuti, erano ricci
ribelli i miei capelli di bambina.
Ora, se pettinati la mattina,
riprendono la piega dei capricci.

Resisto ad ogni regola, amo il volo!
Fiuto la novità quando mi cerca
e poi nel coltivarla mi consolo.
Per la mia sete voglio un’acqua fresca

che mai raccolgo dentro una borraccia,
ne attingo a mani nude alla fontana
o a bocca bevo sorsi dalla roccia.
Come ogni donna, strega e un po’ gitana,

viaggio su meridiani paralleli
rammendo giorni a fil di ragnatele,
schivo dirupi come fa un capriolo,
sollevo i sogni in volo fino al cielo.

Elena Malta - Pianella (PE)

* * *

3a classificata

SFUGGE IL SENSO PER CUI DIVENTO ANSIOSA

Sfugge il senso per cui divento ansiosa
la sera, mentre chiudo le persiane.
Tutto è cambiato intorno a me negli anni,
perfino le pareti
mi s’incurvano come in un grandangolo;
guarda quante stagioni appese al muro,
ogni stagione ha in sé qualche tormento
che placarsi non può
e nulla resterà su questa Terra
se non la nostra impronta del dolore.

Pescano nel profondo questi versi,
per catturare chi mi tiene avvinta
all’ossessiva vacuità del vivere
con stagioni che invano si susseguono
volando più dell’ansia che s’oblia.
La vita stessa è una stagione vana,
più vana è la stagione della morte
che non vive e non può neppur morire.
Solo un verso rimane in superficie,
sa che tutto si spagina nel tempo
e lui non vuole illudermi di cose
che pur potendo esistere non sono.

Sfugge il senso per cui divento ansiosa
la sera, mentre chiudo le persiane;
a riscaldarmi m’avvicino al fuoco
che si spegne in silenzio, a poco a poco.

Maria Ebe Argenti - Varese

* * *

4a classificata ex aequo

ROMA

Suona greve l’orchestra di strada
mendicando attenzione ai passanti
che distratti dal grande clamore
di sottecchi la stanno guardare.

E’ il tramonto che scende su Roma
con il sole, malato e vibrante,
già colora di rosso i suoi marmi
disgregati dall’aria inquinata.

E’ il profumo dei caldi marroni
rotolati sul grande braciere
dalla mano veloce e sicura
di quel giovane e scuro Tamil.

Una madre strattona suo figlio
e gl’impone un passo affrettato
distogliendo la mente del bimbo
dal peccato di gola autunnale.

Passa rapido il vigile urbano
rincorrendo tre zingarelli
che nascondono il magro bottino
derubato un poco più in là.

E la gente si volta annoiata
disturbata da tanto fragore
ma ciascuno trattiene per sé
il fastidio e il rumore del cuore.

Nicoletta Berliri - Ariccia (RM)

* * *

4a classificata ex aequo

SOSPIRO D'AMORE

Luci sottili disegnano stelle nel cuore del cielo
e il fremito del mare si allunga
come un brivido solenne nei tuoi occhi
che frugano nelle tasche del destino.

L’odore dell’amore si perde nell’aria
tra le spire di fumo di un fuoco
che lento si spegne nel canto umido della sera.

Il tuo cuore si innalza e si protende
come un fiore assetato di rugiada
cogliendo quel magico istante
che apre le porte di un nuovo mattino incantato.

Un raggio di sole si accende
una rosa si apre nel giardino della speranza
e una nuvola bianca si appoggia sul davanzale del mondo.

Dalla finestra dei tuoi ricordi
vedi veloci aquiloni
che si rincorrono come languide rondini in volo
e il tuo canto si perde nell’abbraccio di un sospiro d’amore…

Anna Barzaghi - Seveso (MB)