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UN POETA NEL CUORELeggere per non dimenticaredi Gioia Guarduccida "Il Dolce Stile Eterno" supplemento de L'Alfiere di Giugno 2009VITTORIO SERENIVittorio Sereni, poeta forse sconosciuto ai più, nasce a Luino, sul Lago Maggiore, il 27 luglio del 1913. Nel 1924 la famiglia si trasferisce prima a Brescia, e quindi, nel '32, a Milano, dove si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, per poi passare a Lettere e Filosofia; la passione per la poesia già lo distingue tra i compagni di università. Frequenta la gioventù intellettuale di Milano, tra cui Antonia Pozzi, Luciano Anceschi, Giancarlo Vigorelli, Sergio Solmi, Salvatore Quasimodo, Leonardo Sinisgalli e Carlo Bo. Si laurea con una tesi su Guido Gozzano. Inizia a insegnare come supplente, finché ottiene una cattedra di Italiano e Storia all'Istituto Magistrale di Modena. Nel 1936 aveva conosciuto Maria Luisa Bonfanti, sua compagna di Università che poi sposa. Verso la fine degli anni Trenta collabora con le riviste d'area ermetica:«Il Frontespizio», « Letteratura », « Campo di Marte » e « Corrente ». L'esordio poetico avviene nel 1941 con Frontiera, poi riedito ampliato nel 1942 con il titolo di Poesie. A Modena, proprio poco prima del richiamo alle armi, nell'ottobre del 1941 nasce la prima delle sue tre figlie. La sua divisione, dopo qualche tempo a Bologna, passa in Grecia in attesa di essere tradotta nell'Africa del Nord. Allo sbarco delle truppe Alleate, Sereni si trova in Sicilia dove il 24 luglio 1943 a Trapani vien fatto prigioniero e trasferito nei campi di prigionia di Orano e di Casablanca. Rientrato in patria alla fine della guerra, nel 1947 pubblica Diario d'Algeria, poesie in cui esprime la sua esperienza di prigioniero allontanato, da una guerra dissennata, tutto ciò che gli era più caro. Nel dopoguerra,a Milano riprende l'insegnamento, che si protrarrà solo fino al 1952, poi entra nell'ufficio stampa della Pirelli, quindi passa alla Mondadori in qualità di direttore editoriale. Sereni manterrà questo incarico per ben vent'anni, influendo così sulle tendenze dell'editoria italiana. Nel 1962 dà alle stampe: Gli immediati dintorni, sorta di zibaldone ricco di osservazioni psicologiche e culturali e dopo tre anni, nel 1965, la seconda edizione riveduta e ampliata di Diario d'Algeria e una nuova raccolta di poesie Strumenti umani, dove le vicende personali del poeta, il ritorno ai luoghi della prima giovinezza, i sentimenti e le emozioni contrastanti, appaiono presentate in uno scenario di grandi trasformazioni culturali e sociali del mondo post bellico. Nel 1972 il poemetto Un posto di vacanza, ripubblicato con altri versi inediti in Stella variabile (1981), che otterrà il Premio Viareggio nell'anno successivo. La sua poesia nasce nel clima dell'Ermetismo, da cui però si distacca per l'esperienza di vita che porta il poeta ad una maggiore aderenza ai temi della realtà quotidiana, per il bisogno di comprendere verità metafisiche essenziali per la sua stessa esistenza. Sereni, nella sua interpretazione storicistica della realtà, parla spesso in prima persona, quasi in forma di diario. Il suo linguaggio si presenta come una lirica “parlata”, a volte accesa da slanci emotivi, a volte quasi prosastica, ma sempre essenziale e pregnante. Vittorio Sereni è riconosciuto capostipite della corrente di poeti che si richiama alla Linea Lombarda, (dal nome da un' antologia di poesie pubblicata da Luciano Anceschi nel 1952), di cui fanno parte anche i poeti Giorgio Orelli, Nelo Risi, Luciano Erba. La Linea Lombarda si propone di recuperare il rapporto tra poesia e realtà, riprendendo il possesso della realtà storica, senza trascurare la lezione della poesia ermetica. Vittorio Sereni ha lasciato anche un volume di saggi letterari ("Letture preliminari" 1973) e importanti traduzioni di poesia raccolte nel volume “Il Musicante di Saint-Merry e altri versi tradotti” (1981) tratte dall'opera di poeti, tra cui René Char, William C. Willîams, Guillaume Apollinaire (da cui deriva il titolo della raccolta), e traduzioni di prosa. Questo suo lavoro di traduttore di poesia gli vale l'assegnazione del Premio Bagutta, della cui giuria entra poi a far parte. Muore a Milano il 10 febbraio 1983 per un aneurisma.
Periferia La giovinezza è tutta nella luce E tu mia vita salvati se puoi
Ahimè come ritorna Ahimè come ritorna
Il grande amico Un grande amico che sorga alto su me
Non sa più nulla, è alto sulle ali Non sa più nulla, è alto sulle ali
Quei bambini che giocano Un giorno perdoneranno
Settembre Già l'olea fragrante nei giardini
Se la febbre di te più non mi porta Se la febbre di te più non mi porta come ogni gesto si muta in carezza Fatto è il mio sguardo più tenero e lento Strade fontane piazze
Le Mani Queste tue mani a difesa di te:
Gioia Guarducci |