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IL MUSEO CIVICO DI RIMINI

a cura di Gioia Guarducci

da "Il Dolce Stile Eterno" supplemento de L'Alfiere di Giugno 2006

 

Rimini, che conta ben oltre duemila anni di storia (nel 268 a.C. infatti i Romani fondano la colonia di Ariminum ), presenta un patrimonio artistico e culturale molto importante che va dall'Arco di Augusto, al ponte di Tiberio (uno dei pochi ponti romani esistenti e utilizzati ancora ai nostri giorni), al Castel Sismondo, (imponente edificio dimora di Sigismondo Malatesta che oggi ospita il Museo delle Culture extraeuropee), al Tempio Malatestiano, famoso edificio rinascimentale fatto erigere fra il 1447 e il 1460 da Sigismondo Malatesta su progetto di Leon Battista Alberti e simbolo della città.

Proprio nel cuore del vecchio centro abitato sorge il Museo Civico, dove ogni estate i poeti partecipanti al Convegno Nazionale di Poesia, promosso dalla nostra associazione, incontrano gli amici romagnoli per un recital poetico.

Come Accademia Vittorio Alfieri cogliamo qui l'occasione per ringraziare il Comune di Rimini per l'opportunità offerta ogni anno al nostro tradizionale incontro.

Il Museo ha fin dal 1990 la propria sede nel settecentesco Collegio dei Gesuiti, la cui costruzione ebbe inizio a partire dal 1746, su progetto dell'architetto bolognese Alfonso Torreggiani. Questo edificio, con la soppressione nella seconda metà del ‘700 dell'ordine della Compagnia di Gesù, passò al Seminario Vescovile e poi ai Padri Domenicani, ma anche quest'ordine religioso poco tempo dopo venne soppresso.

Così fu che nel 1797 venne adibito ad Ospedale, prima militare e poi civile, funzione che mantenne fino al 1977. I mutamenti subiti nei secoli non ne avevano fondamentalmente intaccato la forma originale, ma i bombardamenti dell'ultima guerra recarono gravi danni alla struttura, cui si pose rimedio con i restauri, iniziati negli anni '80. Queste opere hanno permesso di recuperare spazi per l'allestimento di un percorso espositivo che, su due piani, lungo trenta sale, raccoglie fondamentali memorie di storia civica, artistica e culturale della città a partire dal XVI secolo.

Il giardino interno dell'antico collegio ospita il lapidario romano, che accoglie un centinaio di iscrizioni dal I secolo a.C. al IV sec. d.C., oltre ad importanti steli funerarie, frammenti architettonici ed elementi di notevole interesse, come un' iscrizione riguardante la lastricatura delle strade riminesi promossa da Cesare.

Dal 2003, al piano terra, è stata allestita la Sezione Archeologica, dedicata alla Rimini imperiale fra II e III secolo (molto interessanti sono il copioso strumentario medico, rinvenuto nella Domus del Chirurgo di piazza Ferrari, il grande mosaico con barche nel porto trovato nella domus di palazzo Diotallevi e il mosaico “di Anubi” di età imperiale).

Attraverso lo storico scalone settecentesco, si accede alle sezioni medievale e moderna.

Qui si trova la Pinacoteca, nelle cui sale si possono ammirare i dipinti del Ghirlandaio, del Guercino, del Reni, oltre ad una preziosa raccolta di arazzi e ceramiche. Vi sono inoltre esposti molti capolavori della Scuola riminese del Trecento, realizzati per la corte malatestiana, tavole del Rinascimento, quadri del Seicento e del Settecento, fino a numerose opere pittoriche e plastiche dell'Ottocento e del primo Novecento.

E proprio qui, nella prestigiosa Sala della Pinacoteca, detta “Sala del Giudizio Universale” per il maestoso affresco del Trecento attribuito a Giovanni da Rimini, si svolge la manifestazione estiva che corona il Convegno Nazionale di Poesia promosso dalla nostra Associazione.

Gioia Guarducci