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IL PALAZZO DUCALE DI GENOVA

a cura di Gioia Guarducci

da "Il Dolce Stile Eterno" supplemento de L'Alfiere di Gennaio 2006

 

La “Stanza della Poesia” del Palazzo Ducale di Genova, aperta nel 2001 e diretta da Claudio Pozzani, poeta e direttore del Festival Internazionale di Poesia, dal mese di Novembre 2005 ospita, un venerdì al mese, la sezione ligure dell'Accademia Vittorio Alfieri di Firenze, con il coordinamento della nostra socia Elena Zucchini, la costante presenza del Presidente Dalmazio Masini e la partecipazione straordinaria del direttore del Laboratorio di poesia Mario Macioce, per una serie di incontri, dibattiti, letture e approfondita analisi di testi poetici italiani di ogni epoca.

Ci piace qui ricordare in breve la storia del Palazzo Ducale, che oltre che sede di governo della Repubblica e di Residenza dei Dogi, dopo un lungo ed importante lavoro di restauro strutturale durato dieci anni, nel 1992 è tornato a proporsi come centro di idee e di iniziative culturali e sociali della città e del suo territorio.

La costruzione del Palazzo ebbe inizio dopo la vittoria della Repubblica di Genova alla Meloria contro i Pisani (1284) e quella di Curzola contro i Veneziani (1298). Nel 1291 i Capitani del Popolo edificarono il Palazzo degli Abati fra le chiese di S. Lorenzo e S. Matteo.

Nella costruzione venne inglobato anche il vicino Palazzo con torre di Alberto Fieschi, comperato nel 1294 dalla Repubblica. Quando poi nel 1339 divenne sede del primo Doge genovese, Simon Boccanegra, fu detto "Palazzo Ducale". Tra il XIV e XV secolo al Palazzo vennero aggiunte nuove costruzioni, cosicché la piazza prospiciente risultò chiusa sui quattro lati.

Con i progressivi rifacimenti del XVI secolo, il Palazzo acquistò una nuova fisionomia ad opera del ticinese Andrea Ceresola detto il Vannone, con un ampio scalone diviso in due rampe contrapposte che collega l'atrio con le logge del piano nobile ed un grandioso atrio coperto, fiancheggiato da due cortili porticati. Nel Palazzo si trova la Cappella dogale, affrescata da Giovanni Battista Carlone (1653-55).

Nel 1777 un grave incendio distrusse parti del Palazzo e la ricostruzione del corpo centrale dell'edificio venne affidata al ticinese Simone Cantoni, affermato architetto neoclassico. Gli interventi effettuati nel XIX e agli inizi del XX secolo, se pur hanno trasformato l'aspetto originario del complesso, non hanno tuttavia annullato le tracce della vita del Palazzo attraverso i secoli .

Gioia Guarducci